Cosmetologia della Rosacea PARTE 1 (a cura Dott. Fileccia Piera )

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  1. Tangerine
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    Vi lascio un articolo della Dott. Piera Fileccia, specialista in dermatologia, e docente di Scienze Farmaceutiche (Nobile Collegio Chimico Farmaceutico, Roma).

    Parlare di rosacea in un sito dedicato a coloro che soffrono di questa malattia impone molta accortezza e chiarezza in quello che si vuole dire, per evitare di generare falsi miti o allarmismi inutili.
    Mi occupo di dermatologia da più di 20 anni e sono appassionata di cosmetologia da una buona decina, da quando, per fatti lavorativi, mi sono occupata di tollerabilità, efficacia, marketing, comunicazione di questi prodotti per conto di una grande azienda italiana, per la quale ho fatto il direttore medico per 15 anni.
    Tutto questo per dirvi che la mia passione per i cosmetici è di antica data.
    Rosacea e cosmetici sono in stretta relazione poiché, e fortunatamente, i quadri iniziali e più diffusi di questa malattia, caratterizzati dal rossore e dalla presenza di capillari nella zona centrofacciale, sono trattati quasi esclusivamente con la gestione cosmetica, che comunque influenza fortemente anche gli stadi più avanzati.
    Semplicemente per ricordare, dopo anni di confusioni diagnostiche e terapeutiche su questo quadro, nel 2002 la Società Nazionale della Rosacea , che in America raccoglie tanti fondi e permette l’avanzamento della ricerca, fa pubblicare sul Journal of American Academy of Dermatology, una delle più prestigiose riviste specializzate del mondo, una classificazione che fuga tutti i dubbi, definisce la malattia e suddivide la casistica clinica in 4 sottotipi e una variante.
    Il sottotipo eritemato-teleangiectasico, forma iniziale della malattia, è caratterizzato da un eritema persistente centrofacciale, accompagnato da sensazione puntoria (stinging) e da bruciore. La pelle è secca e possono evidenziarsi teleangiectasie.
    L’alterazione più importante della struttura cutanea è la riduzione della barriera dell’epidermide, che permette la penetrazione di sostanze irritanti nel derma, che causano la vasodilatazione, con rossore e flushing (accentuazione acuta del rossore).
    E’ per questo che i pazienti con rosacea sono estremamente sensibili a fattori ambientali e vanno facilmente soggetti a dermatiti ed eczemi.
    Anche i cosmetici, se non attentamente formulati, possono essere fonte di problema, quindi è fondamentale affidarsi a prodotti seri e razionali.
    A questo punto vediamo che consigli dare in merito alla gestione di base del viso con rosacea, in particolare per quanto riguarda la detersione, l’idratazione e la fotoprotezione.

    LA DETERSIONE

    La pulizia del viso è sempre una sfida all’equilibrio rimozione sporco/delipidizzazione, per cui la scelta del sistema lavante è essenziale. Ben sappiamo che i pazienti con rosacea possono avere oleosità della superficie della pelle, molto antiestetica perché tende ad accentuare le teleangiectasie, che deve essere trattata senza detergenti aggressivi, schiumosi, profumati. La detersione va fatta con prodotti sintetici, i cosiddetti ‘saponi non saponi’ , poco acidi (pH 5,5-6), in formulazione liquida, di facile risciacquabilità, fondamentale per non allertare la pelle. Nelle fasi di arrossamento e fastidio è consigliabile l’uso di acqua termale (acqua da sorgenti naturali, ricca di sali minerali e sostanze lenitive) o di acqua micellare (acqua termale con aggiunta di tensioattivi vegetali ad azione detergente, ma anche calmante e antinfiammatoria).
    Importante anche come viene effettuata la pulizia
    applicare il detergente delicatamente, con la punta delle dita
    utilizzare acqua fresca/tiepida
    sciacquare senza scroscio dell’acqua
    asciugare tamponando con un tessuto a trama molto fine, onde evitare traumi meccanici.
    Le acque termali vanno utilizzate con un batuffolo di ovatta imbevuto, da ripassare finchè l’ovatta risulterà pulita. NON EFFETTUARE RISCIACQUO.
    Una raccomandazione: NON UTILIZZARE le salviette inumidite, anche se specificamente indicate per la pelle delicata e sensibile, in quanto la sensazione di freschezza è dovuta alla presenza di derivati alcolici, molto irritanti.

    L’IDRATAZIONE


    L’idratazione è una componente essenziale della cura della pelle, a maggior ragione quando si altera la barriera epidermica e si riduce il contenuto acquoso dell’epidermide, come succede nella pelle con rosacea.
    Ricordiamo che viene colpito soprattutto il sesso femminile oltre la terza decade: queste pazienti desiderano certamente trattare la loro malattia, ma anche l’aspetto cosmetico più generale della loro pelle.
    Gli idratanti agiscono riparando la barriera, aumentando il contenuto acquoso dello strato corneo, apportano i lipidi fisiologici sulla superficie e, in definitiva, tutelandone la salute e la bellezza.
    L’idratazione si può fare con
    sostanze emollienti, che apportano soprattutto oli sebosimili per ripristinare la barriera epidermica, senza untuosità.
    sostanze occlusive, che creano una barriera idrorepellente, che permette progressivamente l’accumulo di acqua dagli strati più profondi della cute. Sono un po’ untuose, ma sono molto valiei per una rapida risoluzione della secchezza.
    sostanze umettanti, come la glicerina, l’urea,..che, una volta applicate sulla superficie della pelle, attraggono l’acqua sia dal derma sottostante, sia dall’umidità atmosferica, legandola alla superficie epidermica. Riparano scarsamente la barriera epidermica, ed è il motivo per cui sono frequentemente associate agli emollienti
    La scelta razionale di un idratante nella rosacea prevede l’utilizzo di un prodotto con pochi ingredienti nella sua formula, non oltre una decina, fluido ma non acquoso, per evitarne l’evaporazione, senza profumo o sostanze notoriamente irritanti .
    E’ consigliabile l’aggiunta di antiirritanti, come l’aloe vera, la camomilla, la liquirizia.
    L’idratante selezionato deve essere rapidamente riparativo per la barriera epidermica, per cui sono validi gli emollienti ricchi di lipidi fluidi oppure i blandi occlusivi, come quelli che contengono i siliconi liquidi –dimeticone, ciclometicone- che riparano la barriera senza occludere.
    Sottolineamo la presenza di idratanti molto validi, come il pantenolo, sostanza umettante non irritante o la niacinamide, ad azione esfoliante e riparativa .

    LA FOTOPROTEZIONE


    E’ noto quanto l’esposizione al sole sia drammatica per i pazienti con rosacea, scatenando inizialmente il flushing, quindi danneggiando sempre più pesantemente la rete vascolare del volto. Si raccomanda di evitare il più possibile la fotoesposizione volontaria, spesso senza grosso vantaggio, in considerazione che , specialmente nei nostri climi, l’esposizione alla luce accompagna gran parte della vita quotidiana.
    Questa piccola dosa cumulativa di esposizione può essere prevenuta attraverso l’uso quotidiano di fotoprotettori ad ampio spettro.
    La maggior parte dei filtri solari sviluppati recentemente ha incrementato l’attività, la tollerabilità e la gradevolezza cosmetica.
    Ci sono due gruppi di fotoprotettori:
    inorganici (o fisici), costituiti da polveri , che riflettono la luce, allontanandola dalla superficie della pelle, chimicamente stabili e sempre meno evidenti sulla pelle, senza lo sgradevole effetto ‘fantasmino’
    organici (o chimici) che, trasformando le radiazioni aggressive in calore, risultano essere più instabili chimicamente ma più gradevoli cosmeticamente

    E’ evidente che la scelta del solare nel caso dei soggetti con rosacea è legata alla presenza dei filtri inorganici, molto meno reattivi. Utile in questo caso la presenza di siliconici nella formulazione, che facilitano la diffusione uniforme del prodotto, ne abbassano il potere irritante e rendono il prodotto resistente al dilavamento, senza appesantirlo.
    L’indice protettivo (SPF) deve essere molto alto o ultra (30-40-50-50+) , comunque non protettivo per gli infrarossi, responsabili della vasodilatazione da calore, da evitare cercando l’ombra il più possibile.

    Nella pratica, la sequenza di trattamento prevede:
    La pulizia
    L’attesa per qualche minuto, affinché la pelle sia completamente asciutta (10 minuti se non si è utilizzato il detergente, altrimenti fino a mezz’ora )
    L’applicazione del prodotto attivo ( es. metronidazolo, ac. azelaico, ..)
    L’attesa per altri 10 minuti
    L’applicazione dell’idratante o del fotoprotettore.

    L’applicazione finale dell’idratante completa l’iter di trattamento quotidiano ed esalta, prove alla mano, l’attività delle sostanze attive già applicate.

    Sottotipi e varianti della rosacea e loro caratteristiche:

    Sottotipi

    1) Eritematoteleangiectasico -> Eritema centrofacciale persistente o flushing con o senza teleangiectasie

    2) Papulopustoloso -> Eritema centrofacciale persistente con papule e/o pustole

    3) Fimatoso -> Pelle ispessita, nodularità irregolare della superficie sul naso, mento, florida, guance, orecchie

    4) Oculare -> Sensazione di corpo estraneo nell’occhio, bruciore o puntura, secchezza, prurito, fotosensibilità oculare,
    visione alterata, teleangiectasie della sclera o di altre parti dell’occhio, o edema periorbitale

    5)Granulomatosa ->Papule cutanee non infiammatorie, dure, marrone- giallastre, rosse o noduli uniformi


    Gruppi chimici irritanti presenti nei cosmetici:

    SOLVENTI: Alcol, acetone
    GRUPPI CHIMICI: Mentolo, alcol benzilico, cinnamati
    PENETRANTI: Propilene glicol, butilene glicol,
    DETERGENTI : Sodio lauril solfato, composti dell’ammonio
    FILTRI SOLARI: Acido para-aminobenzoico (PABA),
    ABRASIVI: Bismuto ossicloruro, mica, silice



    Fonte: www.eritrosi.org/articoli/cosmetologiarosacea.html

    Edited by Tangerine - 21/5/2012, 10:05
     
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  2. Bellmer's doll
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    Grazie mille per le delucidazioni, mi sorge però un dubbio: a me non è stata prescritta nessuna pomata antibiotica, ma solo due creme "cosmetiche" che riducono il rossore e i capillari in superficie. Entrambe le creme contengono dimethicone, quindi un silicone che immagino "isoli" la pelle. Queste creme non sono molto idratanti, e sento l'esigenza di mettere un'idratante, ma a questo punto immagino di dover mettere prima l'idratante (senza siliconi) e poi le creme (con i siliconi), altrimenti non si assorbirebbero, e non il contrario come qui suggerito, giusto?
     
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  3. francesco.baldi
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    Il concetto di idratazione è molto travisato...
    La nostra pelle non è una spugna, non è in grado di assorbire quasi per niente l'acqua dalla sua superficie.
    Gli idratanti in genere funzionano al contrario, ovvero ne impediscono l'evaporazione.
    Comunque si, in caso prima metti la roba a base acquosa e poi quella "oleosa"
     
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  4. Bellmer's doll
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    Grazie mille! :)
     
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3 replies since 20/5/2012, 23:49   8807 views
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