Rosacea Complicanze Psicologiche

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    A cura della dottoressa: D.ssa Anna Burroni Dermatologa in Genova


    E’ mio pensiero che pur sembrando molto distanti la medicina estetica e la psicodermatolotogia siano piu’ vicine di quanto non si pensi! Chi si occupa prevalentemente di estetica ,come molti dei Medici iscritti all’ISPLAD,è un Medico che deve saper accogliere e decodificare le richieste dei Pz.,coglierne il significato piu’ profondo e saperlo gestire. Veniamo alla rosacea…malattia che offre molti spunti di riflessione in ambito psicodermatologico Il flush su base emozionale persuade,infatti, anche i piu’ scettici sui collegamenti mente psiche .I recenti molteplici studi sul sistema psico-neuro-immuno-endocrino ci hanno ampiamente chiarito i meccanismi attraversi i quali un’emozione ci fa arrossire come uno spavento impallidire. La letteratura psicodermatologica a riguardo della rosacea è meno copiosa rispetto ad altre patologie altrettanto invalidanti sul piano psicologico,come la psoriasi o l’atopia. Sono invece molteplici le associazioni di Malati e i forum degli Eritrofobici che andrebbero visitati almeno una volta da ogni Medico per prendere coscienza della sofferenza ,del disagio delle persone che si nascondono dietro il loro rossore. Un articolo molto completo pubblicato da Nicholson K. E al. A pilot quality-of-life instrument for acne rosacea J Am Acad Dermatol 2007;57:213-21,fornisce molte informazioni per misurare la qualita’ della vita dei Pz con rosacea. E’ uno strumento molto importante perché può essere utilizzato per: ottimizzare il rapporto Medico-Pz. , fornire informazioni sulla compliance al trattamento, identificare i fattori più pesanti e condizionanti per ogni malato, per personalizzare la terapia e offrire consigli adeguati, per tenere sottocontrollo il Pz. durante la terapie prolungate, per testare nuove terapie, per gli studi epidemiologici. Sono stati valutati 217 Pz.,eta’ media 63 anni,2/3 donne,92% caucasico,74% affetto da rosacea da piu’ di 5 anni. La preparazione del lavoro è avvenuta con un’interviste approfondite condotte con domande aperte,domande cioe’ alle quali non si puo’ rispondere con un si o un no.Dall’intervista sono emersi 21 items; le categorie di risposta erano “mai”, “raramente”, “qualche volta”, “spesso”, e “sempre”.

    Vediamo i 21 items:

    1. ho paura che la rosacea sia una malattia grave

    2. la mia rosacea brucia o punge

    3. temo le lesioni della mia rosacea

    4. ho paura che peggiori

    5. ho paura degli effetti collaterali delle terapia

    6. la mia rosacea è irritata

    7. sono imbarazzata/o per la mia rosacea

    8. sono frustrato/a per la mia rosacea

    9. la mia rosacea rende la mia pelle sensibile

    10. sono infastidito in mezzo agli altri per la mia rosacea

    11. sono seccato dall’aspetto della mia pelle (rossore, presenza di pustole)

    12. la mia rosacea mi fa diminuire l’autostima

    13. ho tentato di coprire la rosacea con il trucco

    14. sono seccato della persistenza/recidiva della mia rosacea

    15. evito certi cibi e bevande a causa della mia rosacea

    16. la mia pelle e’ brutta

    17. la mia pelle si arrossa

    18. la mia pelle si irrita facilmente (cosmetici, dopobarba, detergenti)

    19. gli occhi mi danno noia(li sento secchi o ho la sensazione di sabbia negli occhi)

    20. penso spesso alla mia malattia

    21. evito certi ambienti (caldo, umidità, freddo) a causa della mia rosacea

    Tre costrutti maggiori spiegano come la rosacea influenzi la qualita’ della vita:

    SINTOMI

    FUNZIONALITA’

    EMOZIONI

    Gli items estrapolati ci restituiscono la foto della personalita’ del Pz. con rosacea:

    Pz.insicuro

    Pz.con scarsa autostima

    Pz.con difficolta’ di rapporto con gli altri sia professionale che affettivo

    Pz.concentrato sulla sua malattia

    Nei soggetti affetti da rosacea sono diversamente rappresentati a seconda del soggetto ansia,

    rabbia, depressione.

    In questo interessante lavoro, G.Schmid-Ott,M.Stephan,T.Werfel Rosacea,Dermatol psychosom 2003;4:44-45,si sottolinea come gli aspetti depressivi siano preponderanti. Aspetti di alessitimia, cioè difficoltà ad esprimere le emozioni, sono presenti in questi Malati come in tutti i Pz. dermatologici. E’ ovvio che date le caratteristiche della malattia non la si debba vedere solo in un’ottica psicosomatica ma anche in un’ottica somatopsichica.Non possiamo infatti pensare che l’economia relazionale di un soggetto non venga attaccata da una malattia come questa che ha pesanti note stigmatizzanti.Ricordiamo che gli Irlandesi, frequentemente colpiti dalla rosacea, la definiscono ’’maledizione dei Celti’’

    Come affrontare il malato affetto da rosacea?

    In prima battuta ovviamente il Pz. si rivolge al Dermatologo che ,secondo F.Pott,( Poot F, Sampogna F, Onnis L.Basic knowledge in psychodermatology.JEADV 2007; 21: 227–234) possiamo definire DERMATOLOGO BEN INFORMATO,un Dermatologo che approfondisce la propria formazione,ha consapevolezza della malattia,conosce i legami con gli aspetti psicologi soprattutto sa che la sofferenza umana va trattata eticamente quindi non si improvvisa psicoterapeuta con frasi spicciole.Il compito di questo Medico è:

    buona diagnosi

    ascolto del Pz.

    invio ad altri specialisti se occorre

    prescrizione di adeguata terapia

    Quando la componente psicologica è piu’ imponente il Pz. puo’ oggi essere affrontato da quello che sempre F. Pott definisce Psicodermatologo,al quale il Malato puo’ rivolgersi direttamente o essere inviato dal Collega che ha privilegiato nella sua formazione altri aspetti ad esempio l’utilizzo di laser.

    Chi è lo Psicodermatologo?

    E’ un Dermatologo che ha frequentato una scuola di formazione psicanalitica ad indirizzo psicodinamico o cognitivo-comportamentale,ha seguito un’analisi personale,ha un supervisore con il quale condivide i casi clinici che piu’ lo interessano.

    E’ un dermatologo del tutto tradizionale che utilizza nelle pratica quotidiana strumenti della psicanalisi come comprendere il significato del sintomo nell’economia affettiva e relazionale del malato

    Potra’ anche accadere che il Pz. sia cosi’ sofferente da un punto di vista psicologico che lo psicodermatologo decida di inviarlo a specialista dell’area ‘’psy’’(psicologo,psicoterapeuta,ecc..) ma avra’ sviluppato tecniche di invio non fallimentari come troppo spesso accade.

    Il Pz. con Rosacea necessita quindi di un Medico:

    disposto all’ascolto consapevole che dalla storia possono emergere elementi chiave per curare quel malato capace di condividere il fallimento terapeutico con il Pz. capace di prendere in carico la cronicita’ disponibile all’invio nell’intento di costruire un network contenitivo intorno al malato. Un Dermatologo soprattutto consapevole che “una delle qualita’ essenziali del Medico è l’interesse per l’uomo in quanto il segreto della cura del Paziente è averne cura”.

    Francio Peabody XIX sec.

    tratto da eritrosi.org
     
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