Intervista Prof. Enzo Barardesca

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    tratta da: www.ondaosservatorio.it

    Due chiacchiere con Enzo Berardesca ​
    ​La rosacea: un rossore da non sottovalutare. Ne abbiamo parlato con il Professor Enzo Berardesca, Direttore del Dipartimento di Dermatologia Infiammatoria ed Immunoinfettivologica e della Struttura Complessa di Dermatologia Clinica dell’Istituto Dermatologico S. Maria e S. Gallicano, Roma

    1. Professor Berardesca che cos’è la rosacea?
    La rosacea, o acne rosacea, è una malattia cutanea infiammatoria cronica, non contagiosa, che si manifesta allo stadio iniziale con un rossore nelle parti centrali del viso che tende a perdurare e ad aumentare nel tempo.

    2. Chi ne è maggiormente affetto e quali sono le zone più colpite?

    Si tratta di un disturbo che colpisce in età adulta. Di norma compare dopo i 30 anni, in particolare nelle donne con carnagione chiara. La rosacea può rappresentare un problema estetico proprio per le sedi interessate: le guance e il mento nelle donne ed il naso negli uomini.

    3. Ci può essere un ritardo diagnostico in questa malattia?

    È possibile. L’incertezza diagnostica riguarda la fase iniziale quando il rossore del viso, sintomo principale con cui la rosacea compare, potrebbe non essere facilmente distinguibile da un rossore per timidezza o da caldo. Quando il sintomo però perdura e diventa più frequente, non vi è dubbio sulla sua natura. Di norma una visita dermatologica specialistica è però sufficiente a confermare o escludere la malattia.

    4. Quali sono le cause possibili?

    L’origine della rosacea non è ancora del tutto nota, ma alla base sono ipotizzabili degli squilibri ormonali, soprattutto nel periodo della menopausa; gli stati di stress; si puo’ associare ad infezioni gastrointestinali come l’helicobacter, ma la componente predominante nel generare le manifestazioni e’ genetica.

    5. L’andamento della malattia può essere influenzato o alimentato da particolari fattori?
    Sì, i fattori in grado di scatenare o peggiorare la malattia sono l’eccessiva esposizione al sole, al caldo e al vento; gli stati umorali (ansia, stress e depressione); bevande alcoliche; cibi contenenti grassi animali, come latte, burro e formaggi e cibi particolarmente speziati, ricchi di paprika o pepe nero ad esempio, o molto caldi; i farmaci vasodilatatori che si utilizzano nella cura di malattia cardiovascolari o farmaci a base di cortisone e, non ultimo, una esagerata sudorazione della pelle a seguito di una eccessiva attività fisica.

    6. Di questa malattia se ne classificano quattro fasi. Quali sono e quali i sintomi e manifestazioni che le caratterizzano?
    Sono quattro le fasi della rosacea, ciascuna caratterizzata da una diversa estensione e tipologia di lesione. Il primo stadio è detto Flush e si manifesta con un rossore che inizialmente interessa le parti centrali del viso (guance, centro della fronte, naso e mento), con possibilità di estensione anche al cuoio capelluto, alle orecchie e al collo. Il rossore in questa fase compare per qualche ora, in genere dopo pranzo dopo avere bevuto bevande calde o alcoliche o dopo piccoli traumi emotivi (situazioni di ansia e stress), per poi sparire. Nel secondo stadio della rosacea, la couperose, il rossore che colpisce il viso diventa permanete. Spesso in questa fase compaiono sulle guance, sul naso e anche sul mento delle teleangectasie, ossia la dilatazione dei piccoli capillari che, in maniera simile ad una ragnatela, assumono l’aspetto di piccole ramificazioni di colore rosso, rosso bluastro. È possibile anche un gonfiore della regione nasale, delle guance, del mento e della fronte. Con l’avanzare della malattia, a seguito dell’infiammazione della pelle del viso, e questo è il terzo stadio definito rosacea papulo pustolosa, possono comparire delle papule (pustole), piccole formazioni della pelle, rosse e di consistenza solida piene di pus. In alcuni casi possono essere presenti infiammazioni della cute delle palpebra e soprattutto del bordo palpebrale. All’ultima fase, detta rinofima, si giunge solo se la malattia viene trascurata o non curata in modo adeguato. È caratterizzata dalla formazione di noduli di consistenza dura sul mento, sulle palpebre, sull’orecchio e sul naso. Quest’ultimo appare grosso, gozzuto, violaceo e con cavità cistiche piene di sebo. Di norma si manifesta in uomini anziani ma quest’ultimo stadio, grazie all’efficacia delle cure oggi a disposizione, è diventato sempre più raro.

    7. Il primo approccio per la cura della rosacea è farmacologico. Quali sono le terapie oggi maggiormente attuate?
    I farmaci per la cura della rosacea sono molteplici e spesso, usati anche in maniera combinata, portano ad una completa guarigione. Le terapie più efficaci sono a base di antibiotici applicati localmente sulla lesione, o nei casi più avanzati, presi per bocca che agiscono sulla componente infiammatoria e la proliferazione microbica. Nell’ultimo stadio della malattia si può ricorrere a farmaci derivati della vitamina A che hanno una potente azione antinfiammatoria e aiutano a regolare la crescita delle cellule della pelle. È sempre bene accompagnare queste cure con farmaci gastroprotettori, utili a ridurre la secrezione acida dello stomaco, e fermenti lattici.

    8. In quali casi si deve invece ricorrere al laser?

    In caso di rinofima, quindi all’ultimo stadio della rosacea, si può intervenire con laser CO2 il quale grazie all’azione dei raggi infrarossi, provoca un’evaporazione dell’acqua dai tessuti e la conseguente distruzione delle lesioni. L’intervento si esegue ambulatoriamente in pochi minuti, in anestesia locale e non richiede poi punti di sutura.

    9. E alla chirurgia?

    Si ricorre sempre in caso di rinofima quando la parte di tessuto del naso cresce in eccesso e si rende necessaria l’asportazione della carne eccedente attraverso un’incisione della pelle. L’operazione anch’essa in anestesia locale non richiede punti di sutura, ma il posizionamento di un cerotto protettivo per alcuni giorni.

    10. La rosacea potrebbe associarsi ad altri disturbi della pelle?
    A volte è possibile che si associ a dermatite seborroica, una malattia che colpisce soprattutto il cuoio capelluto e il viso, caratterizzata da una alterazione della funzione delle ghiandole sebacee della cute che causa la formazione di squame spesse e secche che tendono a staccarsi.

    11. L’esposizione al sole condiziona la malattia. Dunque cosa fare per restare all’aria aperta?
    Occorrerà la massima precauzione prima di esporsi al sole utilizzando prodotti ad altissima protezione per evitare arrossamenti ed irritazioni, e escludendo naturalmente le ore più calde della giornata. E’ bene indossare anche un cappello e occhiali da sole.

    12. E’ possibile adottare alcuni accorgimenti per prevenirla?
    I maggiori accorgimenti riguardano la cura della persona. È bene evitare di lavarsi con acqua troppo calda, facendo attenzione a non strofinare con l’asciugamano ma tamponare la pelle per asciugarla. Per il trucco è consigliabile non usare la cipria che tende a seccare la pelle, e utilizzare prodotti di pulizia non troppo aggressivi e sgrassanti. Durante l’inverno per proteggere le guance ed il naso è sufficiente indossare una sciarpa ed idratare al rientro la pelle con della crema. Negli ambienti in tremi bisognerebbe fare attenzione a non passare in modo brusco da luoghi surriscaldati a molto freddi, né permanere a lungo in locali secchi e poco ventilati. Vanno evitate anche le fondi di calore dirette, l’aria calda del phon sul viso ad esempio o quella del forno da cucina. Nella dieta, è bene cercare di mangiare lentamente evitando alcolici, cibi piccanti e caldi, caffè e soprattutto il fumo. Sono sconsigliate le attività fisiche affaticanti che provocano un eccessivo surriscaldamento e rossore. Infine non conviene abusare di pomate o farmaci per bocca a base di cortisone. Utili i dermocosmetici lenitivi ed antiinfimmatori a base di flavonoidi o acido glicirretico per prevenire il “flushing”.

    13. Quali sono le probabilità di una remissione totale?
    Dipende dallo stadio della malattia. Le probabilità di remissione naturalmente si abbassano mano a mano che la malattia avanza. Nelle fasi iniziali, con una diagnosi tempestiva e la modulazione dei trattamenti, le probabilità di guarigione sono decisamente buone.

    Francesca Morelli

    Edited by AdminDome - 4/3/2013, 21:45
     
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  2. ken50
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    Tutto questo è ok..solo che un anno fa sono stato dal Prof Berardesca e quando mi son messo seduto e gli ho detto che avevo la rosacea lui,prima ancora di sedersi,mi ha detto:e io che le posso fare? (
     
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    Come al solito aggiungerei,purtroppo. Anche a me è capitata una cosa simile,leggevo spesso su internet,di un'oculista che faceva "copia e incolla" nelle risposte ai pazienti,degli argomenti riguardanti la rosacea oculare.e mi sembrava molto preparato,affrontai un bel viaggio,per andarlo a trovare,ma solo lì scoprii che della rosacea oculare in realtà non ne sapeva nulla(neanche gli articoli che incolla si legge :) ),mi rifilò cortisone e lacrime artificiali,e si prese 270 euro..maledetto!

    ciao Beppe Buona Giornata :)
     
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  4. Lady Maeva
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    QUOTE (zebo84 @ 29/3/2012, 09:26)
    tratta da: www.ondaosservatorio.it

    Utili i dermocosmetici lenitivi ed antiinfimmatori a base di flavonoidi o acido glicirretico per prevenire il “flushing”.

    Interessante questa cosa dei dermocosmetici.
    Ho fatto una piccola ricerca e tra i flavonoidi sono compresi:Barbabietola, Mirtilli, Tè verde, Uva (rossa e nera), Cavolo verde, Camomilla, Limoni, Arance e Lamponi.
    Il dott parla di dermocosmesi (quindi creme e pomate presumo) ma su due siti in inglese alcuni di questi prodotti vengono consigliati come supplementi, quindi per via orale.

    L'acido glicirretico (o meglio acido 18-β-glicirretico), è un acido organico triterpenico estratto dalla liquirizia, avente una struttura simile a quella degli ormoni, e degli steroidi.
    Trova applicazione come antinfiammatorio, cicatrizzante e nel trattamento dell'ulcera peptica e di altri disturbi gastrointestinali. [da Wikipedia]




     
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  5. Giu71
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    A proposito, ricordo che per un periodo (breve a dir il vero) sono riuscita a contenere il rossore della pelle con prodotti della linea "Nature's Beauty Nectar" a base d'uva. Sono ottimi ma non risolvono il problema! purtroppo!!!!
     
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  6. Lady Maeva
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    QUOTE (Giu71 @ 17/9/2012, 15:38)
    A proposito, ricordo che per un periodo (breve a dir il vero) sono riuscita a contenere il rossore della pelle con prodotti della linea "Nature's Beauty Nectar" a base d'uva. Sono ottimi ma non risolvono il problema! purtroppo!!!!

    Però... buono a sapersi Giu71, tra l'altro mi piacciono un sacco i prodotti naturali :)
     
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5 replies since 29/3/2012, 08:26   2721 views
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